La creatività, quindi, non è decisa a tavolino, piegando la materia al progetto, come accade di consueto. In Nestart, si procede esattamente al contrario: è il progetto che si mette a servizio della materia. E la casualità gioca un ruolo importante. Infatti, la conformazione del foglio di scarto risponde alle concrete esigenze produttive di quel giorno e per questo non è controllabile.
I pieni e i vuoti del foglio lavorato suggeriscono un cambio di prospettiva.
Per comprenderlo servono occhi nuovi, uno sguardo nuovo. La trasformazione scava nella memoria alla ricerca di quello stato di purezza antico, tipico dell’infanzia.
Dentro quei vuoti, infatti, diventa naturale e istintivo scorgere figure e immagini, come capita da bambini quando si alzano gli occhi al cielo e si guardano le nuvole. Allo stesso modo nei fori sagomati si potranno riconoscere, la campana, l’angelo, l’apriscatole, la tana di topo, il buco della serratura, il sottomarino…